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Mayweather contro Pacquiao - Il grande match a firma Nino Benvenuti sul Messaggero

Articolo del Messaggero uscito il 4/5/15 sul grande match a firma Nino Benvenuti


E’ stato davvero l’incontro del secolo.
Mayweather contro Pacquiao, il mondiale dei welter, era il match più atteso degli ultimi anni; di questi  due campioni se ne era parlato tantissimo.
Ha vinto Mayweather, il più  forte e il più tecnico, ovvero il più completo, e lo ha fatto alla fine di dodici intense e affascinanti riprese.
Sul ring di Las Vegas Floyd e Manny  hanno dato vita a un incontro interessante, di altissimo livello, un  pugilato bello tra due campioni che hanno qualità simili e anche nelle loro differenze sono simili.
Più tecnico Mayweather mentre Pacquaio è un indigeno cresciuto con poca scuola ma che sa fare a pugni.
I loro valori,che come ho detto, sono simili: si sono incontrati in modo tale che è ne venuto fuori uno scontro godibile e, al tempo stesso, accattivante.
Mayweather era preparato anche alla minor tecnica del suo rivale che ha  fatto della forza il suo credo. Sul ring ha saputo contenere le sfuriate dell’indigeno e non si è mai scomposto.
Lo ha aspettato sempre e sempre ne  è uscito vincente.
Solo nel quarto round un sinistro di Manny lo ha  scosso, ma si è ripreso presto mantenendo la sua supremazia.
Il filo conduttore del combattimento è stato un pensiero comune: uno pensava ora  attacco io e l’altro faceva lo stesso. Uno scontro anche psicologico, se vogliamo, da parte di entrambi che si sono sfidati così, più con la tattica dei nervi che con i pugni.
Mayweather è stato bravo a portare il rivale nel suo campo, si è difeso e non ha permesso al filippino di andare  a segno con i suoi colpi che, se precisi, potevano fare male.
Fare male e,  anche, essere importanti nel conto dei punti.
Ecco, alla fine sono venute fuori le qualità di entrambi ma ad avere la meglio è stato Mayweather bravo in ogni attimo a leggere il combattimento e trovare la via d’uscita chiudendo ogni possibilità di trovare un varco per Pacquiao.

UN MATCH STRAORDINARIO
Era stato presentato come l’incontro del secolo e lo è stato per davvero.
Lo è stato perché il ring di Las Vegas ci ha mostrato l’evoluzione del pugilato, di uno sport straordinario presentato da questi due grandissimi campioni al mondo intero. Alla fine ho visto i cartellini dei tre giudici.
Che dire? Che non sono troppo d’accordo con loro perché credo che Mayweather e Pacquiao siano stati più vicini di quanto abbiano decretato i giudici che hanno sentenziato 116-112 in due e addirittura 118-110 il  terzo.
Ha vinto il migliore, il pugile più forte e più tecnico, quello che sul ring ha saputo far prevalere i suoi valori di quel tanto che occorreva per  avere partita vinta.
In questo, Pacquaio è stato inferiore non essendo riuscito a trovare le soluzioni migliori per contrastare il rivale non  tanto con la forza dei suoi pugni ma con l’intelligenza tattica che sarebbe servita.

IL RECORD DI MARCIANO 
Non ci sono dubbi: Mayweather riuscirà a battere il record del grande Rocky Marciano.
Adesso dista appena una vittoria ma devo dire che questo è solo un dato statistico.
Marciano è un pugile di un’altra epoca e lui, ai suoi tempi – parliamo degli anni Cinquanta – era superiore a tutti.
Lo era  per le sue qualità fisiche, per la sua potenza.
Dopo, c’è stata un’evoluzione scientifica con una conoscenza approfondita del pugilato soprattutto per quel che riguarda la tattica.
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